
Nel mare di tablet tutti uguali, pieni di app preinstallate e sistemi chiusi, il PineTab 2 è una boccata d’aria fresca. È un dispositivo costruito per chi vuole libertà, controllo e trasparenza. Non è perfetto, ma ha un’anima: ed è proprio questo che lo rende interessante. Se cerchi un tablet Linux open source che rompa gli schemi, sei nel posto giusto.
Cos’è il PineTab 2
Il PineTab 2 è un tablet da 10,1″ prodotto da Pine64, un’azienda fondata nel 2015 e conosciuta per la produzione di hardware open source come il PinePhone, il Pinebook e vari single board computer. Pine64 si rivolge a sviluppatori, hobbisti e appassionati di software libero. Lanciato ufficialmente sul mercato all’inizio del 2023, il PineTab 2 rappresenta la seconda generazione del PineTab originale, migliorato sia a livello hardware che di supporto software. Si presenta come un’alternativa radicale ai tablet tradizionali. A differenza degli iPad o dei Samsung Galaxy Tab, questo dispositivo gira su Linux puro. Nessun Android, nessun iOS. Parliamo di Arch Linux ARM, Debian, Manjaro o quello che vuoi installarci. È un tablet per chi vuole sapere cosa succede sotto il cofano.
Perché scegliere un tablet Linux open source come il PineTab 2?
- È aperto: Puoi sostituire quasi ogni componente, aggiornare il sistema operativo a tuo piacimento, smanettare col terminale, installare ambienti desktop come Plasma Mobile o Phosh. Il PineTab 2 non ti chiude fuori da nulla.
- È economico: La versione base costa meno di 200 euro. Con tastiera inclusa. Questo lo rende perfetto come secondo dispositivo o come piattaforma sperimentale.
- È onesto: Nessuna pubblicità nascosta, nessuna telemetria invasiva, nessuna app che ti spia. Solo tu e il sistema operativo Linux open source.
Cosa mi piace davvero del PineTab 2
- La community: Se hai un problema, probabilmente qualcuno lo ha già risolto su un forum o su GitHub.
- L’aria da “hackable gadget”: È come avere un Raspberry Pi con schermo touchscreen, pronto per mille usi creativi.
- La tastiera magnetica: Non è una rivoluzione, ma funziona bene e rende il PineTab 2 una piccola macchina da scrivere Linux.
I limiti? Ce ne sono, anche per un tablet Linux open source
- Non è pensato per l’utente medio. Serve pazienza, serve voglia di imparare.
- L’hardware è modesto. Non aspettarti prestazioni da iPad Pro.
- L’ecosistema mobile su Linux è ancora acerbo: alcune app mancano, altre sono instabili.
Conclusione: vale la pena un tablet Linux open source?
Il PineTab 2 non è un prodotto mainstream, ma è un manifesto. Dice: “la tecnologia può essere aperta, controllata dall’utente, e ancora utile.” Se sei un amante del software libero, un hobbista, o anche solo qualcuno stufo dei soliti tablet tutti uguali, il PineTab 2 merita una chance.
Non è il tablet perfetto. Ma è il tablet giusto — per chi ha voglia di sporcarsi le mani. E se stai cercando un vero tablet Linux open source, questo è il punto di partenza ideale.
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